Storia
E’ altamente probabile che alla fine del IV secolo si debba all’iniziativa dei SS. Giulio e Giuliano (dopo l’opera di evangelizzazione del Lago d’Orta) la fondazione di un tempio dedicato alla “Dormitio Mariae” nell’ “Oppidum romanum” di Intra. La testimonianza della donazione di terreni, da parte delle comunità circostanti, alla Pieve di Intra - Chiesa Madre e Matrice - compare in una pergamena del 916 ed è confermata dal dipinto del battistero che illustra la devozione di tutte le comunità dell’ampio territorio del verbano verso la Chiesa ove si amministrava il Sacramento del Battesimo. La comunità di canonici responsabile nel X secolo della Pieve, provvedeva anche alla gestione di tutte le chiese del territorio (degagne) per la comodità dei fedeli diversamente costretti a recarsi nella “sola vera parrocchiale”. Gli statuti del 1393 documentano l’avvenuta scelta di S. Vittore Martire come Patrono, unitamente a S. Leonardo e S. Nicolò.
Attualmente la Basilica è tradizionale meta di visitatori e fedeli italiani e stranieri che vi accedono per le sue attrazioni artistiche e per partecipare alle numerose celebrazioni. In particolare dal 1992, anno della proclamazione di S. Vittore Patrono della città di Verbania, la Basilica in occasione della Festa patronale ha assunto anche il ruolo di luogo di raduno di tutta la comunità cittadina. Nel corso dei festeggiamenti, nella giornata dell' 8 maggio, si rinnova anche l’antica tradizione della solenne processione per la benedizione del lago e di tutti gli operatori lacustri.
Architettura
Una prima descrizione del tempio primitivo, di origine romanica, a tre navate, con ampio ingresso, imponenti scalinate e presbiterio rivolto ad oriente, risulta in un inventario del XVIII secolo.
La struttura dell’attuale Basilica ha origini più recenti: i lavori iniziarono nel primo decennio del XVII secolo e si conclusero duecento anni dopo con la posa della cupola.
Il disegno architettonico della nuova Collegiata prevedeva un’unica aula rivolta ad occidente. Nel 1713 questa nuova ampia aula, verso la quale si aprivano, sui due lati, tre cappelle, fu definitivamente terminata. Nel 1752 la nuova Collegiata poteva essere consacrata, pur risultando priva di facciata in quanto la primitiva abside e le due cappelle laterali non erano ancora state abbattute. Solo verso la fine del 1700 si procedette alla distruzione del vecchio presbiterio e ci si dedicò alla realizzazione dell'attuale facciata, terminata nel 1820 con la formazione del pronao disegnato dell’architetto abate Giuseppe Zanoja.
La cupola, i cui primi progetti risalgono al 1733, fu inizialmente completata da un rivestimento in piombo poi sostituito da rame nudo; nel 1898 si pose il problema di impreziosirla sostituendo i vecchi finestroni con vetrate artistiche. L’esecuzione di quest’opera fu affidata all’artista milanese Pompeo Bertini.
Il quattrocentesco campanile posto al centro del sagrato divenne presto inadeguato: oltre ad essere di ingombro risultò non essere più in armonia con il resto del tempio. Del suo abbattimento si cominciò a parlare nel 1840 e negli anni successivi venne eretta una nuova torre campanaria che fu completata quando nel 1878 la ditta Mazzola di Valduggia installò nel tempietto un concerto di otto campane del peso di circa settemilacinquecento chilogrammi.
Nell'interno, armonioso e solenne, in una cornice moderna, è custodito un affresco cinquecentesco della Madonna di Loreto, proveniente da un edificio precedente (probabilmente l’ossario medievale esterno alla Basilica) ed alcune rilevanti statue lignee del XV e XVI secolo. In una lunetta è visibile un affresco dell’intrese Daniele Ranzoni, esponente di spicco della “Scapigliatura” milanese autore anche della tela raffigurante S. Vittore posta nel Battistero. Di grande interesse le tele degli altari laterali e l’imponente rappresentazione settecentesca della gloria di S. Vittore dietro l’altare maggiore.
Attività musicali e liturgiche
Numerose sono le testimonianze che comprovano l’intensa attività musicale liturgica, didattica ed artistica svolta nei secoli presso la Basilica di S. Vittore a vantaggio delle Comunità che vi afferivano. Il servizio di organista e di maestro di cappella nella comunità ecclesiale e civile fu costantemente oggetto di interesse e spesso di accanita discussione; sin dal medioevo si documentano il rilievo e la centralità dell’impegno liturgico musicale e, successivamente, l’opera di compositori, complessi strumentali, compagini corali e solisti.
Vi è notizia delle caratteristiche dell’organo basilicale fin dal XVII sec. Nel 1751 fu collocato un organo nella quarta cappella del lato di mezzogiorno e nel 1792 fu dato incarico alla famiglia organara Serassi di Bergamo di costruire un nuovo grande strumento che fu terminato nell'arco di un anno.
Più recentemente, nel 1932 , fu affidato alla ditta organara Mascioni di Cuvio (Varese) il compito di realizzare lo strumento a tre manuali attualmente esistente, che conserva, tuttavia, l’impianto dei registri presente nel precedente strumento Serassi.
Organisti e Maestri di Cappella
Gli Organisti e i maestri di cappella della Basilica S. Vittore con l’anno di insediamento:
Organisti |
Maestri di Cappella |
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1616 - “Organum optimum” (titolare non noto) |
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1649 - Francesco CAVEASOLA |
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1681 - Giovanni Battista RATTAZZO |
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1702 - Simone GRIGNASCO |
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1731 - Carlo de’ Conti VELASCO |
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1762 - Rinaldo Don GRIGNASCO |
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1785 - Gianantonio BARDELLI |
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1793 - Bartolomeo FRANZOSINI |
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1840 - Giovanni ALUISETTI |
1850 - Costantino DE LORENZI |
1859 - Giosuè ALUISETTI |
1851 - Giosuè FAZZINI |
1889 - Secondo FIACCONE |
1888 - Giovanni ANTONIETTI |
1896 - Teodoro CERETTI |
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1927 - Desiderio Don MOJA |
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1928 - Costantino CALDERONI |
1972 - Tiziano GROPPETTI |
1958 - Severino ZOJA |
1974 - Riccardo ZOJA |
2007 - Dorina CARGNONI |
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